sabato 29 dicembre 2012

TWILIGHT SAGA...... ESATTAMENTE, PERCHE'? - PARTE 4 (I)


Buongiorno (o buonasera) mio caro lettore e benvenuto alla quarta parte di cotanta horrida mors letteraria et cinematografica.
La copertina del "libro"
Vorrei anzitutto esporre una premessa. Ho deciso di seguire la suddivisione cinematografica piuttosto che quella letteraria (quindi di commentare separatamente le due parti del "film" "Breaking Dawn" piuttosto che stendere un singolo commento sul cartaceo imbrattamento dal titolo omonimo) per un semplice motivo: il livello di idiozia e stupidità raggiunge vette talmente elevate da non poter essere condensato in un singolo "articolo", per il bene psico-fisico dei miei venticinque lettori, come diceva Manzoni (anche se non ho di certo la presunzione di paragonarmi a tanta maestria). Penso non sia così necessario sottolineare l'astuta manovra economica in questione: girare due pellicole per intascare il doppio del guadagno dalle ragazzine fanatiche ed assatanate. Qui un ipotetico interlocutore potrebbe sollevare un'obiezione di questo genere: "Eh dai però hanno fatto così anche con l'ultimo libro di Harry Potter".....verissimo, peccato che vi sia una piccola differenza: Harry Potter, pur non essendo una saga epica e nemmeno un esempio di alta letteratura, è interessante, vario, originale ed avvincente; ciò per cui, invece, chi scrive sta perdendo appetito e slancio sessuale rappresenta l'apoteosi della noia e dell'inutilità.

Reazione di chiunque alle dichiarazioni della Meyer
Prima di tutto è d'uopo sottolineare un fatto. La creatrice di questa "opera" (Stephenie Meyer) ha espressamente dichiarato di essersi ispirata, per la stesura del "libro secondo" presente all'interno del testo, a "Sogno di una notte di mezza estate" e a "Il Mercante di Venezia" di William Shakespeare. Ora, non credo sia il caso di ripescare la vetusta ed inflazionata espressione "Si sta rivoltando nella tomba", anche perchè penso che non sia adeguata alla situazione presente. Sono convinto che la tomba l'abbia sfondata con veemenza! Non bastava aver violentato millenni della più alta letteratura nooo.....bisognava pure tirare in ballo una personalità specifica! Lascio al lettore la spiegazione del parallelismo tra "Twilight" e "Il Mercante di Venezia" (sto per avere un arresto cardiaco; che paragone tremendo); la mia limitatissima intelligenza non riesce a coglierla.

Ordunque torniamo a noi.
Cercherò di condensare nel modo più rapido ed indolore possibile la prima parte, apogeo della noia più mortale mai provata da essere umano.
Tutto ha inizio in una giornata piovosa (come già detto, non si capisce tanto il motivo per il quale i momenti più "intensi" di questi obbrobri avvengano mentre diluvia quanto la drammatica mancanza di ombrelli nella cittadina di Forks); il buon Giacobbe, ricevuto l'invito alle nozze tra Edoardo ed Isabella, viene invaso da una rabbia dilagante e, gettando in terra la maglietta e mostrando i pettorali (facendo bagnare le cosiddette "fallo-marmocchie", perdonate il volgarismo), scappa uuuuuululando nella foresta. Utilità dell'interludio? Pari a quella di un frassino in uno sgabuzzino.
Fervono i preparativi per il matrimonio dei nostri due imbecil...EROI e la nostra Bella, dopo aver rischiato, con estrema disinvolutra, di slogarsi una caviglia (grazie ad un paio di tacchi alti mezzo metro), va a casa ad impacchettare i suoi averi e a godere d'un sonno ristoratore pre-matrimoniale. Nella di lei camera, Edward le confessa di essersi ribellato a Carlisle pochi anni dopo la sua trasformazione e di essersi messo a mordere quanti più umani possibile (tutti assassini e mostri a detta sua.....oddio non che lui potesse essere considerato un tenero micetto candido, cosa da lui stesso ammessa). Bella tuttavia non si scoraggia e decide di perpetrare il suo intento di venir "vapirizzata" dopo lo sposalizio. La notte stessa tuttavia sogna qualcosa di agghiacciante: stare in piedi con il suo sbrilluccicantoso fidanzato sulla cima di una pila di sanguinanti cadaveri (di amici, conoscenti e parenti); presagio estremamente positivo, non c'è che dire.
Quando si dice "una sposa felice"
Ha inizio il matrimonio. Bella, prima di venire accompagnata dal padre all'altare, lo prega di "non farla cadere"...mi chiedo che razza di richiesta sia questa; perchè mai la dovrebbe far cadere? Non è lui il tirannosauro impedito con ai piedi un tacco ottocentoventisette. Tuttavia credo che chiunque avrebbe avuto la fortissima tentazione di farle uno sgambetto, giusto per levarsi una soddisfazione. Pensate tuttavia qual dramma avrebbe potuto scatenare: la nostra sarebbe caduta rompendosi l'osso del collo e la storia non avrebbe avuto alcun proseguimento. No, una tale eventualità sarebbe stata decisamente troppo amara per venir contemplata. Dopo un avvicendamento di interessantissime e coinvolgenti scene quali lo scambio delle promesse matrimoniali, le danze, i discorsi di alcuni invitati (tra cui una ninna nanna cantata dalla genitrice della nostra, che vorrebbe rappresentare una poetica reminescenza dell'amore di una madre mentre in realtà risulta soltanto un patetico e mal riuscito espediente), ecco fare la sua comparsa il nostro amico lupululà. Giunge, dalla foresta vicina e con indosso una camicia (incredibile ma vero), per porgere i suoi auguri a Bella. Tuttavia si altera tremendamente per la decisione della nostra di avere un rapporto intimo con il marito prima di venir "vapirizzata" (rischiando quindi di venir uccisa, come se di rischio si potesse parlare; sarebbe più un augurio in verità). Questo povero ragazzo parte sempre con le migliori intenzioni ma si innervosisce, più o meno subitaneamente, come una iena, pur essendo lupo.....sacripante che macello.

La cerimonia giunge alla conclusione e la coppia si reca in luna di miele a Villa Esme, davanti a Rio De Janeiro, Brasile. Scelta eccellente: considerato il "glitterato" inconveniente del nostro amico, scegliere una località in cui il sole spacca le pietre tutto l'anno e la temperatura all'ombra fa ansimare un cammello mi sembra sintomo di un sottilissimo ragionamento. Nonostante i due non si facciano vedere da nessuno e restino in casa il più possibile, la scelta resta esilarante. Andare a Londra sarebbe stato troppo complesso? Ovviamente sì, decisamente poco poetico (anche se immischiare la poesia in questo scempio è motivo d'ulcera gastrica).
Finalmente, dopo anni di attesa, la nostra amica riesce ad elargire la sua virtù al marito nonostante questi, trascinato dalla passione, sfondi muri con i pugni, squarci coperte, disfi mobili e causi lividi violacei alla
moglie.....quando si dice una controparte focosa! In questo frangente, all'insegna della noia più totale, si passa da scene di vita quotidiana, corse nei campi e partite a scacchi (anche se penso che la sottile intelligenza della nostra eroina le permetta a malapena di distinguere i pezzi da quelli della dama) al dramma della coppia, sempre che di dramma si possa parlare: la decisione di Edoardo di non saltare continuamente addosso alla moglie onde evitare di trasformarla in un ammasso di carne semovente, lividi e ossa rotte...un pensiero carino non c'è che dire.
In un utilissimo interludio assistiamo ad una confusionaria ed inconcludente discussione tra Giacobbe e i suoi ululanti amici, vertente su temi come lo "stampino" (vedasi Parte 3) e il maschio alfa del branco....affascinante. In realtà nel libro questi aspetti vengono sottolineati in modo più puntuale; l'idiozia resta ma almeno è un'idiozia contestualizzata, guardiamo il lato positivo. Il dettaglio riguardante il "maschio alfa" ha in verità una precisa controparte biologica e naturale (intendasi nei veri branchi di lupi) ma non è nè il momento nè la sede più adatta per ricordarla. [Maggiori informazioni qui]
Ecco però accadere l'impensabile: Isabella improvvisamente soffre di nausea, continui conati di vomito ed in più è in ritardo con il ciclo mestruale. Anche se non sarebbe stato possibile (a detta di Carlisle stesso), la nostra è incinta di Edoardo. Bel patatrac, come si suol dire.
I due tornano di corsa a Forks e la nostra soffre intensamente. La creatura intanto cresce sempre di più e sempre più velocemente. In poche settimane raggiunge dimensioni uguali a quelle di una gestazione di nove mesi....evidentemente Bella dovrà partorire un coniglio.

Stephenie Meyer,
creatrice (non "autrice": il termine
"autore" si usa in merito agli scrittori)
 di questo scempio
Il feto (bambino, neobestiaschifosa insomma chiamatelo come vi pare) intanto mina sempre più la salute di Bella; Edward chiede a lupululà di convincerla ad abortire (presumo, non è che sia chiaro...oddio in questo marasma non c'è assolutamente nulla di chiaro) ma lei non ne vuole sapere. Giacobbe quindi, preso dall'ira e dal dolore (di nuovo....fatti dare un'occhiata figlio mio: un lupo schizofrenico non si vede tutti i giorni), chiama a raccolta i suoi simili: viene deciso di uccidere il nascituro (o la nascitura) ma il nostro si rifiuta di aderire a questa decisione e, dopo aver ben ringhiato e sguainato denti, si reca a proteggere i Cullen (seguito subitaneamente da due colleghi: Seth e Leah, Inshallah....no quello non c'entra chiedo venia).
Intanto la famiglia vampirella cerca di capire come salvare la vita a Bella meditando d'araldica e d'antiche tradizioni: molto utile, di certo più della medicina.
Il bambino/a intanto fa quasi morire di fame la sciagurata madre, impedendole di nutrirsi....sì ne sono conscio, succedono migliaia di cose insulse nello stesso momento ma non posso farci nulla! Non è di certo colpa del sottoscritto se quel genio artistico che è Stephenie Meyer ha partorito degli arzigogoli sì maldestri ed inconcludenti.
Bella allo stesso tempo assomiglia sempre di più "al Biafra" come si suol dire dialettalmente.

Preparatevi ora per uno degli aspetti allo stesso tempo più agghiaccianti ed esilaranti (per l'imbecillità della trovata in sè) di tutta la "saga": dato che il/la nascituro/a ha un desiderio di sangue sempre più violento, i geniali protagonisti qual elevato espediente escogitano? Fanno bere ad Isabella del sangue umano in un bicchiere (stile Coca Cola del McDonald's)! Siore e siori ecco a voi il nuovissimo sistema per il recupero di liquidi e calorie perdute in gravidanza, consigliato da ostetrici e ginecologi. Lascio a voi i commenti in tal senso....a me sorgono spontanee solo ingiurie.
Il ritratto della salute
Nel frattempo il buon Edo riesce a sente il/la bambino/a nel ventre della moglie: percepisce in particolare il di lei amore per i genitori e per le loro voci. "Ciao mamma; ti sto uccidendo e rendendo uno scheletro ambulante ma ti voglio tanto bene", giusto per essere nitidi. Al di là della poesia idiota ormai consueta, scopriamo un nuovo interessantissimo potere del nostro eroe: egli è nientepopodimeno che un ecografo umano! Utilissimo, senza dubbio.
Profondo e struggente è ora il momento della scelta del nome del bambino: Edward o Jacob se maschio e Renésme se femmina, crasi di Renè ed Esme, nomi delle madri degli sposi; meravigliosa scelta, sarebbe come dire Giovanldegonda...qual grazia, questa creatura è già segnata ancor prima di nascere.
Ecco giungere il momento fatidico: la nostra eroina sta per partorire (dopo essersi spezzata la schiena, non si capisce bene perchè). Dopo che al già di per sè nauseato spettatore vengono mostrati fiumi (inutili) di sangue, il nostro tiene tra le mani la figlia neonata (sì, quell'affare dovrebbe essere una bambina) e subito dopo principia a mordere Bella dovunque per riuscire a trasformarla prima della morte. Purtroppo (anzi, per meglio dire, fortunatamente) però la nostra passa a miglior vita. Intanto lupululà, pur avendo in animo di eliminare la neonata (realizzata, nella trasposizione cinematografica, con l'ausilio di una computer-grafica a dir poco orripilante....prendere una bambina vera sarebbe stato troppo semplice e troppo poco costoso), incrocia il di lei sguardo e meraviglia! Ha lo "stampino" (vedasi Parte 3) con lei; per usare una perifrasi efficace: "si innamora della neonata come un ciccione si innamora di una torta appena sfornata" (cit. Marco Consonni). Il lupesco branco quindi, nel rispetto delle antiche leggi, non può toccare nè lei nè i Cullen.
Nell'ultima scena tutti sono affranti dalla morte di Isabella (tutti meno chiunque abbia a cuore la propria salute psico-fisica ed il proprio appetito) ma ecco che accade ciò che tutti abbiamo temuto: la nostra amica riprende colore e, rigonfiandosi come un copertone dal gommista, apre gli occhi.....diventati rossi. Qui termina la trasposizione cinematografica dal titolo "Breaking Dawn - Parte 1" 
Purtroppo la fine di cotanta nauseante violenza alla letteratura ed al cinema è ancora ben lungi.
A presto con la parte 4, chiosa finale, grazie al cielo, di questa boiata.

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