Vorrei riportare anche in questa sede un intervento, espresso durante un'intervista, del grande Indro Montanelli riguardo al futuro (e al passato) del nostro grande paese. Ovviamente chi scrive non ha la presunzione nè di avvicinare nè tantomeno di eguagliare la grandezza e la cultura di questo immenso giornalista ma cercherà semplicemente di scrivere ed esporre le sue opinioni nel modo più nitido e corretto possibile.
Indro Montanelli |
Tante volte il nostro passato viene bollato con la ridicola (e sinonimo di scarsa intelligenza ed ancor più limitata cultura) etichetta di "roba vecchia ed inutile, la storia è solo un ammasso di date". In questo mondo in cui contano solo i numeri, che siano quelli del saldo sul conto in banca o quelli delle ormai sacre (e meramente sibilline, lasciatemelo dire) previsioni economiche, ci si dimentica dei grandi uomini e dei grandi avvenimenti che stanno alla base di quella che noi oggi chiamiamo "civiltà moderna", una civiltà che non ha avuto origine nel ventesimo secolo ma ha radici ben più antiche, cari detrattori della storia. Come diceva Cicerone, "Historia magistra vitae": non possiamo andare avanti dimenticandoci di ciò che abbiamo alle spalle. La storia stessa ci insegna ciò che siamo stati, ciò che siamo, ciò che dovremmo essere e ciò che non dovremmo essere. Lanciamo un monito affinche il passato venga ricordato, perchè è proprio di quei ricordi che noi viviamo.
L'intervento completo potete trovarlo qui:
Chi scrive vi invita caldamente ad ascoltarlo in toto: è una lezione da far propria senza riserve se vogliamo rendere migliore questo paese, se non vogliamo accodarci alla coda (perdonate il bisticcio in termini) di giovani che scappano dall'Italia al grido di "in questo paese non si può fare niente." Cerchiamo invece di fare qualcosa, di vivere valorizzando i nostri enormi tesori, di far capire che anche chi lavora in un archivio storico (e credetemi ne abbiamo di meravigliosi, dimenticati da tutti e in via di chiusura per mancanza di fondi) può risollevare le sorti della nostra penisola.
Mi limito solo ad offrire al lettore uno stralcio dell'intervento di cui sopra, relativo alla questione che mi preme
sottolineare:
Ugo Ojetti |
"Senza antenati nè posteri perchè senza memoria"...quanta verità in una semplicissima perifrasi. Un bambino perchè, da grande, non mette la mano sul fuoco? Perchè ha il ricordo passato di una scottatura e del dolore che ne consegue. La storia ci insegna come affrontare il futuro senza ricadere negli errori del passato e preservando invece ciò che ci ha reso migliori.
Niente nasce dal niente; un edificio ha bisogno delle sue fondamenta, altrimenti cade rovinosamente.
Rammentiamoci delle fondamenta dell'Italia....è un paese troppo bello per lasciarlo crollare.
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