Buongiorno (o buonasera) mio caro lettore e benvenuto alla quarta parte di cotanta horrida mors letteraria et cinematografica.
La copertina del "libro" |
Reazione di chiunque alle dichiarazioni della Meyer |
Ordunque torniamo a noi.
Cercherò di condensare nel modo più rapido ed indolore possibile la prima parte, apogeo della noia più mortale mai provata da essere umano.
Tutto ha inizio in una giornata piovosa (come già detto, non si capisce tanto il motivo per il quale i momenti più "intensi" di questi obbrobri avvengano mentre diluvia quanto la drammatica mancanza di ombrelli nella cittadina di Forks); il buon Giacobbe, ricevuto l'invito alle nozze tra Edoardo ed Isabella, viene invaso da una rabbia dilagante e, gettando in terra la maglietta e mostrando i pettorali (facendo bagnare le cosiddette "fallo-marmocchie", perdonate il volgarismo), scappa uuuuuululando nella foresta. Utilità dell'interludio? Pari a quella di un frassino in uno sgabuzzino.
Fervono i preparativi per il matrimonio dei nostri due imbecil...EROI e la nostra Bella, dopo aver rischiato, con estrema disinvolutra, di slogarsi una caviglia (grazie ad un paio di tacchi alti mezzo metro), va a casa ad impacchettare i suoi averi e a godere d'un sonno ristoratore pre-matrimoniale. Nella di lei camera, Edward le confessa di essersi ribellato a Carlisle pochi anni dopo la sua trasformazione e di essersi messo a mordere quanti più umani possibile (tutti assassini e mostri a detta sua.....oddio non che lui potesse essere considerato un tenero micetto candido, cosa da lui stesso ammessa). Bella tuttavia non si scoraggia e decide di perpetrare il suo intento di venir "vapirizzata" dopo lo sposalizio. La notte stessa tuttavia sogna qualcosa di agghiacciante: stare in piedi con il suo sbrilluccicantoso fidanzato sulla cima di una pila di sanguinanti cadaveri (di amici, conoscenti e parenti); presagio estremamente positivo, non c'è che dire.
Quando si dice "una sposa felice" |
La cerimonia giunge alla conclusione e la coppia si reca in luna di miele a Villa Esme, davanti a Rio De Janeiro, Brasile. Scelta eccellente: considerato il "glitterato" inconveniente del nostro amico, scegliere una località in cui il sole spacca le pietre tutto l'anno e la temperatura all'ombra fa ansimare un cammello mi sembra sintomo di un sottilissimo ragionamento. Nonostante i due non si facciano vedere da nessuno e restino in casa il più possibile, la scelta resta esilarante. Andare a Londra sarebbe stato troppo complesso? Ovviamente sì, decisamente poco poetico (anche se immischiare la poesia in questo scempio è motivo d'ulcera gastrica).
Finalmente, dopo anni di attesa, la nostra amica riesce ad elargire la sua virtù al marito nonostante questi, trascinato dalla passione, sfondi muri con i pugni, squarci coperte, disfi mobili e causi lividi violacei alla
moglie.....quando si dice una controparte focosa! In questo frangente, all'insegna della noia più totale, si passa da scene di vita quotidiana, corse nei campi e partite a scacchi (anche se penso che la sottile intelligenza della nostra eroina le permetta a malapena di distinguere i pezzi da quelli della dama) al dramma della coppia, sempre che di dramma si possa parlare: la decisione di Edoardo di non saltare continuamente addosso alla moglie onde evitare di trasformarla in un ammasso di carne semovente, lividi e ossa rotte...un pensiero carino non c'è che dire.
Ecco però accadere l'impensabile: Isabella improvvisamente soffre di nausea, continui conati di vomito ed in più è in ritardo con il ciclo mestruale. Anche se non sarebbe stato possibile (a detta di Carlisle stesso), la nostra è incinta di Edoardo. Bel patatrac, come si suol dire.
I due tornano di corsa a Forks e la nostra soffre intensamente. La creatura intanto cresce sempre di più e sempre più velocemente. In poche settimane raggiunge dimensioni uguali a quelle di una gestazione di nove mesi....evidentemente Bella dovrà partorire un coniglio.
Stephenie Meyer, creatrice (non "autrice": il termine "autore" si usa in merito agli scrittori) di questo scempio |
Intanto la famiglia vampirella cerca di capire come salvare la vita a Bella meditando d'araldica e d'antiche tradizioni: molto utile, di certo più della medicina.
Il bambino/a intanto fa quasi morire di fame la sciagurata madre, impedendole di nutrirsi....sì ne sono conscio, succedono migliaia di cose insulse nello stesso momento ma non posso farci nulla! Non è di certo colpa del sottoscritto se quel genio artistico che è Stephenie Meyer ha partorito degli arzigogoli sì maldestri ed inconcludenti.
Bella allo stesso tempo assomiglia sempre di più "al Biafra" come si suol dire dialettalmente.
Preparatevi ora per uno degli aspetti allo stesso tempo più agghiaccianti ed esilaranti (per l'imbecillità della trovata in sè) di tutta la "saga": dato che il/la nascituro/a ha un desiderio di sangue sempre più violento, i geniali protagonisti qual elevato espediente escogitano? Fanno bere ad Isabella del sangue umano in un bicchiere (stile Coca Cola del McDonald's)! Siore e siori ecco a voi il nuovissimo sistema per il recupero di liquidi e calorie perdute in gravidanza, consigliato da ostetrici e ginecologi. Lascio a voi i commenti in tal senso....a me sorgono spontanee solo ingiurie.
Il ritratto della salute |
Profondo e struggente è ora il momento della scelta del nome del bambino: Edward o Jacob se maschio e Renésme se femmina, crasi di Renè ed Esme, nomi delle madri degli sposi; meravigliosa scelta, sarebbe come dire Giovanldegonda...qual grazia, questa creatura è già segnata ancor prima di nascere.
Ecco giungere il momento fatidico: la nostra eroina sta per partorire (dopo essersi spezzata la schiena, non si capisce bene perchè). Dopo che al già di per sè nauseato spettatore vengono mostrati fiumi (inutili) di sangue, il nostro tiene tra le mani la figlia neonata (sì, quell'affare dovrebbe essere una bambina) e subito dopo principia a mordere Bella dovunque per riuscire a trasformarla prima della morte. Purtroppo (anzi, per meglio dire, fortunatamente) però la nostra passa a miglior vita. Intanto lupululà, pur avendo in animo di eliminare la neonata (realizzata, nella trasposizione cinematografica, con l'ausilio di una computer-grafica a dir poco orripilante....prendere una bambina vera sarebbe stato troppo semplice e troppo poco costoso), incrocia il di lei sguardo e meraviglia! Ha lo "stampino" (vedasi Parte 3) con lei; per usare una perifrasi efficace: "si innamora della neonata come un ciccione si innamora di una torta appena sfornata" (cit. Marco Consonni). Il lupesco branco quindi, nel rispetto delle antiche leggi, non può toccare nè lei nè i Cullen.
Nell'ultima scena tutti sono affranti dalla morte di Isabella (tutti meno chiunque abbia a cuore la propria salute psico-fisica ed il proprio appetito) ma ecco che accade ciò che tutti abbiamo temuto: la nostra amica riprende colore e, rigonfiandosi come un copertone dal gommista, apre gli occhi.....diventati rossi. Qui termina la trasposizione cinematografica dal titolo "Breaking Dawn - Parte 1"
Purtroppo la fine di cotanta nauseante violenza alla letteratura ed al cinema è ancora ben lungi.
A presto con la parte 4, chiosa finale, grazie al cielo, di questa boiata.