giovedì 24 gennaio 2013

MISTY MOUNTAINS - CANTO DEI NANI


ORIGINALE (Edizione del testo: HarperCollins)

Far over the misty mountains cold
La scena del canto durante il film
To dungeons deep and caverns old
We must away ere break of day
To seek the pale enchanted gold.

The dwarves of yore made mighty spells, 
While hammer fell like ringing bells
In places deep, where dark things sleep, 
In hollow halls beneath the fells.

For ancient king and elvish lord
There many a gleaming golden hoard
They shaped and wrought, and light they caught
To hide in gems on hilt of sword.

On silver necklaces they strung
The flowering stars, on crowns they hung
The dragon-fire, in twisted wire
They meshed the light of moon and sun.

Far over the misty mountains cold
To dungeons deep and caverns old
We must away, ere break of day, 
To claim our long-forgotten gold.

Goblets they carved there for themselves
And harps of gold; where no man delves
There lay they long, and many a song
Was sung unheard by men or elves.

The pines were roaring on the height, 
The winds were moaning in the night.
The fire was red, it flaming spread;
The trees like torches blazed with light.

The bells were ringing in the dale
And men looked up with faces pale;
The dragon's ire more fierce than fire
Laid low their towers and houses frail.

The mountain smoked beneath the moon;
The dwarves, they heard the tramp of doom.
They fled their hall to dying fall
Beneath his feet, beneath the moon.

Far over the misty mountains grim
To dungeons deep and caverns dim
We must away, ere break of day,
To win our harps and gold from him!


TRADUZIONE (Edizione del testo: Società Tolkeniana Italiana)

Lontan sui monti fumidi e gelati
"Il canto dei nani" - Illustrazione di John Howe
in antri fondi, oscuri e desolati
prima che sorga il sol dobbiamo andare
i pallidi a cercar ori incantati.

Facevan i nani un dì magiche gesta,
battendo mazze qual campane a festa
dove dorme laggiù tetro un mistero, 
negli antri sotto la rocciosa cresta.


Per prenci antichi degli elfi signori,
gli accumulati e balenanti ori
lavoravano ad arte, il dì lasciando fuori
per dare a gemme d'elsa nuovi splendori.

Trapuntavan di stelle le collane
i serti con baglior di drago immane, 
poscia in ritorto fil di sole e luna
intessevan le luci in filigrana.

Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri e desolati, 
prima che sorga il sol dobbiamo andare 
per poter alfin gli ori obliati riscattare.

Calici e arpe cesellavan d'oro 
e dove gli uomini non scavan, loro
vissero a lungo, ma dei lieti canti
né uomo né elfo udì mai il coro.

I pini sulle alture eran ruggenti,
alti gemean nella notte i venti.
Il rosso fuoco si spargeva parimenti, 
gli alberi come torce erano splendenti.

Le campane s'udivan per la vallata
e la faccia d'ognuno era sbiancata;
l'ira del drago più feroce di fiammata
distrusse torri e case all'impazzata.

Fumava il monte nel chiaror lunare;
i nani udiron la morte pronta avanzare.
la lor casa lasciaron per morire
sotto quel drago nel chiaror lunare.

Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri e desolati, 
prima che sorga il sol dobbiamo andare
per l'arpe e l'oro a noi strappati riconquistare.



NOTA: esiste una traduzione leggermente diversa dal punto di vista della punteggiatura. Trattasi di quella pubblicata nell'edizione di Adelphi de "Lo Hobbit".

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